Dai test antigenici al test salivare molecolare
A quasi due anni da inizio pandemia, abbiamo assistito ad un numero sempre crescente di test e dispositivi sviluppati per velocizzare le procedure di identificazione dei casi positivi e procedere al loro isolamento per frenare la diffusione del virus. L’iniziale procedura molecolare prevedeva raccolta del materiale rinofaringeo o orofaringeo seguita da PCR per testare l’eventuale presenza di RNA virale nel campione prelevato dal paziente sospettato di infezione da COVID-19 presentante già sintomi al momento del test. La presenza di una eguale carica virale in soggetti asintomatici ha determinato la necessità di sviluppare dispositivi che permettessero di ottenere risultati in tempi più rapidi rispetto alle 48 h minime richieste dall’analisi molecolare con PCR.
Sviluppo dei tamponi antigenici rapidi
Sono stati sviluppati così i tamponi rapidi antigenici, dispositivi in grado di determinare la presenza dell’agente scatenate l’infezione mediante sistemi basati sul legame della proteina N del virus COVID19 con anticorpi specifici coniugati a microparticelle che reagiscono con anticorpi presenti sul pad del dispositivo. La presenza dell’antigene virale viene visualizzata con una banda colorata che affianca la banda di controllo con un risultato ottenibile in 15 minuti. L’affidabilità di alcuni di questi test presenti sul mercato è stata comparabile ai risultati ottenuti dall’analisi molecolare con PCR tanto da essere impiegati in hub dislocati in stazioni ferroviarie, aeroportuali e marittime per testare e controllare il flusso dei viaggiatori entranti nel Paese di destinazione oltre che essere il mezzo più veloce per l’ottenimento del green pass presso farmacie e strutture preposte.
Ordinamento del tampone salivare molecolare
Diversamente dai due precedenti metodi, i test salivari seguiti da PCR comunemente indicati con la terminologia di test salivari molecolari, sono stati al centro di discussioni e studi volti a dimostrare efficacia e sensibilità, ma già dalla circolare del Ministero del 14 Maggio 2021, i salivari molecolari possono essere effettuati in casi eccezionali quali la non possibilità di effettuare tamponi oro/nasofaringei, l’analisi del campione salivare di pazienti entro i primi cinque giorni dall’infezione, lo screening di individui asintomatici molto anziani o disabili, screening nei bambini. La tecnica di prelievo del campione estremamente semplice, fa sì che i test risultano metodi aggiuntivi ai test già presenti più immediati da adoperare soprattutto in presenza di pazienti aventi disabilità, oltre che di bambini.
VEDI ANCHE: SafeQ Saliva Collection Kit CE-IVD per tampone salivare molecolare
SafeQ è un sistema di raccolta di campione di saliva per effettuare tampone molecolare, valido per “Green Pass”. SafeQ riduce i rischi di infezione da parte del personale sanitario grazie al mezzo di inattivazione in cui è subito dissolto il campione.
A tal proposito, nella circolare emessa lo scorso 24 Settembre, il Ministero della Salute ha recentemente reso noto come i tamponi salivari molecolari che sulla base di studi recentemente pubblicati, risultano avere una sensibilità compresa tra 77% ed il 94% ed una concordanza elevata, rilevata da studi condotti in scuole, con i tamponi molecolari su campione oro e nasofaringeo, possono essere utilizzati esclusivamente in individui (sintomatici e asintomatici) con scarsa capacità di collaborazione, su bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione del Sars-Cov2 nelle scuole, su bambini che siano stati a contatto con dei casi anche se non coinvolti nel piano di monitoraggio e in operatori sanitari e socio sanitari coinvolti in screening programmati in ambito lavorativo.
Prelievo del campione salivare
Nella circolare ministeriale del 14 Maggio 2021, viene messo in evidenza come il prelievo del campione di saliva per test salivare molecolare, nonostante sia un processo meno invasivo, può impattare notevolmente sul risultato della PCR che viene effettuato dopo il prelievo del campione e che può dipendere dal tipo di saliva raccolta, ad esempio proveniente da quella accumulata sul pavimento orale, saliva orofaringea posteriore, sbavatura o sputo faringeo posteriore contenente secrezioni provenienti dalle vie aeree superiori ed inferiori. Inoltre, la natura del campione salivare, viscosa o mucosa, può risultare in difficile operazione di estrazione/amplificazione dell’RNA in processi automatizzati. Il prelievo del campione che può essere effettuato a domicilio ed il trasporto in laboratorio, diventa quindi il punto cruciale per il processamento del campione per la successiva RT-PCR analisi. Ecco perché l’uso di dispositivi che utilizzano contenitori di raccolta contenenti soluzioni che inattivano l’agente virale eventualmente presente nel campione ed allo stesso tempo, che preservino l’integrità dell’RNA fino all’arrivo in laboratorio, risultano necessari per l’ottenimento di risultati attendibili.
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SafeQ è un sistema di raccolta di campione di saliva per effettuare tampone molecolare, valido per “Green Pass”. SafeQ riduce i rischi di infezione da parte del personale sanitario grazie al mezzo di inattivazione in cui è subito dissolto il campione.